Dic 20, 2021

Il miglio bianco al mondo? Italiano!

Secondo nella classifica di Wine Enthusiast. 18 italiani nella top 100

La notizia è di qualche giorno fa, ma bevendolo lo apprezzo ogni volta di più e capisco questo riconoscimento e voglio condividerlo. E’ un grande vino, spesso un po’ sottovalutato, e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Secondo la classifica 2021 di Wine Enthusiast il miglior vino italiano è un Verdicchio dei Castelli di Jesi, eletto anche secondo miglior vino in assoluto nella top 100 .  Un grande onore per il made in Italy il fatto che la celebre rivista diretta da Kerin O’Keefe nel suo “The Best Wines of 2021” abbia incoronato il Bucci Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 2019 primo vino bianco al mondo e secondo in generale dietro a un Bordeaux (Bordeaux 2018 di Chateau Siran). Così viene descritto sulla rivista: “Questo splendido bianco si apre con seducenti aromi di macchia mediterranea, fiori gialli primaverili, eucalipto e agrumi. Il delizioso palato offre sentori di succosa pesca gialla, finocchio, mandorla bianca e un accenno di pompelmo insieme a un’acidità piccante. Una nota minerale e salina aggiunge profondità. Assolutamente fenomenale”.

“Siamo orgogliosi di questo risultato – ha commentato il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzonicome lo siamo dei riconoscimenti sempre più numerosi che riceviamo dalla critica nazionale e internazionale. Un premio a un vitigno autoctono e ai suoi produttori che stanno operando un ulteriore decisivo salto qualitativo”.

Nella Top 100 di Wine Enthusiast ci sono anche altri 17 italiani premiati, e ben tre sono nella top 10: il Barolo Ravera 2017 di G. D. Vajra, al n. 5 ed il Brunello di Montalcino 2016 di Collosorbo, al n. 7.

Scorrendo la classifica, troviamo il Pieropan 2019 Soave Classico (n. 15), Abbazia di Novacella 2019 Praepositus Kerner, Alto Adige Valle Isarco (n. 18), Rivetto 2019 Vigna Lirano, Nebbiolo d’Alba (n. 21), Ca’ dei Zago 2020 Rifermentato in Bottiglia, Valdobbiadene Prosecco (n. 29), Francesco Cirelli 2018 Montepulciano d’Abruzzo (n. 32), Surrau 2020 Branu, Vermentino di Gallura (n. 34), Ettore Germano 2017 Extra Brut Sparkling, Alta Langa (n. 39), Graci 2018 Rosso, Etna (n. 40), Castello dei Rampolla 2018 Chianti Classico (n. 43), Feudi di San Gregorio 2020 Fiano di Avellino – (n. 59), Tasca d’Almerita 2020 Tenuta Regaleali Leone White , Terre Siciliane (n. 68), Ferrari 2012 Perlé Nero Extra Brut Riserva Pinot Nero, Trento, (n. 74), Ottella 2020 Le Creete, Lugana (n. 75), Cesari 2016 Amarone della Valpolicella Classico (n. 87), Peter Zemmer 2020 Pinot Grigio, Alto Adige (n. 99).

Tornando al Verdicchio dei castelli di Jesi, che nel 2018 ha festeggiato i 50 anni della Doc, parliamo di un vitigno autoctono (2mila ettari) di grande versatilità, in grado di dare vini di pronta beva ma anche dal sorprendente potenziale di invecchiamento. Negli ultimi anni la qualità si è alzata di molto, come riscontrato da esperti e appassionati, non solo italiani.

E allora…

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