Feb 11, 2021

Il vino nel mirino dell’Europa

Con l’inserimento nella “black list” del Piano europeo contro il cancro

Ha suscitato scalpore e preoccupazione il nuovo piano messo in campo dalla Commissione europea contro il cancro e presentato a Bruxelles proprio nella Giornata Mondiale per la cura dei tumori: l’Europe’s Beating Cancer Plan. Oltre a parlare di cure e prevenzione, il piano pone l’accento sull’importanza di uno stile di vita sano e sulle buone abitudini alimentari e si parla anche del consumo di alcol e dei suoi danni per l’organismo a prescindere dalle quantità assunte e dalla tipologia della bevanda. 

Una novità che ha suscitato non poche polemiche e fermento nel settore del vino e tra le associazioni di produttori. Anche l’Unione italiani vini (Uiv) è scesa in campo per difendere uno dei pilastri del made in Italy.

“La comunicazione del piano di azione della Commissione europea per combattere il cancro è preoccupante – lamenta L’Unione italiana vini – troviamo fuorviante il principio per il quale il consumo di alcol sia considerato dannoso a prescindere da quantità e tipologia. Ancora più inique di questa premessa sono le proposte che vedono assimilare il consumo di vino al fumo, con la conseguenza di azzerare un settore che solo in Italia conta su 1,3 milioni di addetti e una leadership mondiale delle esportazioni a volume”. 

il rischio di cancro non può e non deve essere valutato in maniera isolata rispetto al consumo di alcol ma nel contesto del modello culturale, alimentare, delle quantità del bere e dello stile di vita di una persona.

Unione Italiana Vini

L’Unione italiana vini, insomma, sostiene il senso generale dell’iniziativa e si dice pronta a collaborare, come già fa nell’ambito del programma “Wine in Moderation”, l’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile, ma ne critica il metodo: il rischio di cancro, si sostiene, non può e non deve essere valutato in maniera isolata rispetto al consumo di alcol ma nel contesto del modello culturale, alimentare, delle quantità del bere e dello stile di vita di una persona . “Siamo preoccupati dalle ricette proposte dalla Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (della Commissione Ue) – ha sottolineato il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – claim obbligatori che demonizzano il vino da un lato e, dall’altro, le proposte di rivedere la tassazione sull’alcol e la restrizione degli acquisti transfrontalieri che rischiano di creare fenomeni di mercato nero e di contrabbando, non sono misure risolutive a favore di un consumo responsabile, che rimane l’unica vera ricetta contro i rischi alcol-correlati. L’intenzione, anch’essa contenuta nella comunicazione, di modificare la policy in materia di promozione potrebbe avere un serio impatto sugli strumenti della politica agricola comune che hanno l’obiettivo di aumentare la competitività delle imprese sui mercati internazionali”.

Siamo del tutto convinti che il consumo moderato e responsabile del vino, in particolare all’interno della dieta mediterranea e combinata con un sano stile di vita, sia del tutto compatibile con una vita sana.

Sandro Sartor

In particolare, ha aggiunto Sandro Sartor, responsabile tavolo vino e salute Uiv e presidente di Wine in Moderation, “non viene fatta distinzione tra uso e abuso in questo testo. Siamo del tutto convinti che il consumo moderato e responsabile del vino, in particolare all’interno della dieta mediterranea e combinata con un sano stile di vita, sia del tutto compatibile con una vita sana e, come confermato da numerose evidenze scientifiche a tutti disponibili ed accessibili, non sembra far aumentare il rischio di cancro”. 

Le polemiche ci sono state, non solo in Italia, e qualcosa si è mosso: “L’Unione europea non vieterà il vino e non lo etichetteremo come qualcosa di tossico” ha quindi dovuto precisare la Commissione europea. “L’Europa ha i più alti livelli di consumo di alcol nel mondo e nonostante ciò la consapevolezza dell’alcol come fattore di rischio per il cancro è bassa; per prevenire il consumo nocivo è necessario il rafforzamento delle politiche di controllo dell’alcol” e, nell’ambito della revisione delle politiche di promozione dei prodotti agroalimentari, “la Commissione esaminerà anche la sua politica di promozione delle bevande alcoliche”.

E allora…

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