Aumentano le donne nel settore: studiose, attente all’ambiente e ambasciatrici del made in Italy nel mondo
Il vino è sempre più “donna”. Aumentano le esperte, le sommelier, le giornaliste, le semplici amanti del vino e, in occasione dell’8 marzo, festa che tra l’altro ignoro abitualmente pensando che la parità e i diritti vadano rivendicati e dimostrati quotidianamente, leggo e ricevo molte notizie che mi parlano di donne e vino: del loro valore, della loro importanza nel settore, delle loro capacità.
La cantina J. Hofstätter, ad esempio, che conosco bene e di cui apprezzo i vini, ci tiene a sottolineare che le fasi più delicate della cura dei loro vigneti è affidata proprio alle donne.
“Le loro mani esperte si muovono tra i filari con la leggerezza di una danza e la sicurezza dell’esperienza. Dalla potatura verde, operazione con cui si determina la qualità dell’annata, alla vendemmia sono le donne a preservare i segreti dei nostri grandi vini. Amalia, Maria e le altre nostre collaboratrici sono le custodi delle nostre vigne più storiche, alcune delle quali superano gli 80 anni di età”.
Notizie che fanno piacere. Eppure, anche prima di studiare da vicino questo mondo, da “profana”, al ristorante notavo che il 90% delle volte il sommelier è un uomo. Stesso discorso nelle enoteche. E quando ho seguito il corso da sommelier, le donne erano una netta minoranza. Nemmeno un terzo del totale dei partecipanti. Ma devo sottolineare che quelle poche erano le più puntigliose, quelle più desiderose di capire, di sapere, di conoscere a fondo la tecnica di vinificazione, persino la chimica, il perché di un sentore, l’importanza di un terreno e la scelta di un sistema di allevamento piuttosto che un altro. E mi ha fatto piacere. Venendo io, da giornalista, da esperienze e redazioni in cui gli uomini sono la maggioranza, soprattutto nei ruoli apicali, affacciandomi nel mondo del vino, del winejournalism e del wineblog, noto invece con piacere che le donne sono tante. E che si fanno notare.
C’è l’Associazione Nazionale Le Donne Del Vino che conta oltre 900 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier, giornaliste ed esperte di vino in tutta Italia, con l’obiettivo di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo. Un bel progetto. E vedo che si iniziano a organizzare anche eventi dedicati: come “Vino, sostantivo femminile 2021”, prima edizione della manifestazione dedicata all’imprenditoria del mondo del vino, in chiave femminile. Un evento di AIS Piemonte in collaborazione con la delegazione AIS Verbania.
Leggevo qualche giorno fa anche un commento del responsabile della didattica dell’Associazione Italiana Sommelier Lazio secondo cui, parlando dei loro corsisti, notava che “a volte le donne hanno una marcia in più perché sono più abituate a sentire i profumi e riescono meglio nei riconoscimenti olfattivi”.
Io non voglio assolutamente dire che le donne siano migliori, capiscano meglio il vino, notino di più alcune sfumature, dico solo che nel 2021 non è possibile che esista ancora lo stereotipo del vino che piace agli uomini. Il vino è per tutti, tutti i vini sono per tutti: non è detto che una donna debba amare per forza le bollicine più di un bel Barolo con 20 anni d’invecchiamento. Il vino è “unisex”, io lo vedo così e mi auguro che ogni anno che passa le cose cambino in meglio e non ci sia bisogno di ricordare il contributo delle donne, anche nel mondo vino, solo l’8 marzo. Se ci si concentrasse sulla capacità femminile di essere più sensibile a certi argomenti come il bio, il rispetto della natura, l’amore per il territorio, forse il nostro made in Italy potrebbe trarne un gran profitto. Donne ambasciatrici del vino nel mondo e portatrici di valori antichi coniugati all’innovazione tecnologica. Una risorsa ancora troppo poco valorizzata. Non a caso, il filo conduttore della quinta Festa nazionale delle Donne del Vino, organizzato dall’Associazione nazionale presieduta da Donatella Cinelli Colombini, online dall’8 al 16 marzo , è “Donne, Vino, Ambiente”: uno sguardo tutto femminile sulle tematiche legate a sostenibilità, risparmio energetico, riduzione degli sprechi, razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua. Insomma la vediamo allo stesso modo…
E allora…