Nov 19, 2021

Il calice perfetto da Brunello

Presentato a “Benvenuto Brunello”, boom di vendite e ripresa dell’enoturismo a Montalcino

Al via la 30esima edizione di Benvenuto Brunello (fino al 29 novembre) con molti dati positivi e con la forte ripresa dell’enoturismo. E con una bella novità, il calice da Brunello! Dopo un anno di studi, ricerche e oltre 300 degustazioni, ha debuttato nella prima giornata della manifestazione il calice ufficiale del Consorzio del vino icona più conosciuto dai consumatori italiani secondo il report annuale di Wine Intelligence. Realizzato da Italesse, storico marchio del settore, il progetto “Senses” del calice del Brunello ha coinvolto enologi e produttori impegnati, con il Consorzio del vino Brunello di Montalcino e il primo Master of the Wine italiano, Gabriele Gorelli, a individuare forma e materiale di questo speciale glass. Il risultato è un calice performante (T-made70) con coppa a fondo piatto e il corpo affusolato, in vetro cristallino soffiato in automatico in assenza di piombo che esalta le caratteristiche organolettiche del Brunello, per un’esperienza sensoriale totalizzante sia per un pubblico professionale che per i winelover.

Passando ai dati positivi che riguardano un vino emblema del made in Italy, è boom di vendite secondo i dati di ottobre: un record assoluto di contrassegni di Stato consegnati dal Consorzio per le bottiglie pronte a essere immesse sul mercato: secondo l’ente certificatore Valoritalia, sono 1,5 milioni le fascette distribuite nel mese, +106% sul pari periodo del 2020 e il 177% in più rispetto alla media degli ultimi 13 anni. Si tratta della miglior performance mensile dal 2008 (primo anno di rilevazione dati), che proietta a un equivalente di 8,5 milioni le bottiglie (in larghissima maggioranza dell’annata 2016 e della Riserva 2015) immesse sul mercato nei primi 10 mesi di quest’anno, il 53% in più rispetto alla media registrata nell’ultimo quinquennio (+52% sul 2020). 

La crescita del Brunello nei primi 10 mesi dell’anno è ora quadrupla rispetto al pur notevole incremento medio di tutte le denominazioni toscane sul periodo (+13,3%). In doppia cifra anche il risultato nei dieci mesi del Rosso di Montalcino (+14%), protagonista anch’esso di un ottobre da ricordare (+61% sul 2020). “Il mercato – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – sembra voler premiare le nostre denominazioni e il 30esimo anniversario della nostra anteprima, la prima organizzata in Italia”. L’analisi sulle fascette rileva come l’annata 2015, compresa la sua Riserva, sia già praticamente sold out con oltre 10 milioni di contrassegni rilasciati, mentre sono quasi 8,6 milioni le fascette relative alla 2016 già rilasciate nei primi 10 mesi dal suo esordio commerciale. Cartina di tornasole al periodo d’oro del Brunello è poi, secondo l’analisi del Consorzio, la netta contrazione delle giacenze dell’imbottigliato in cantina, con un -25% rispetto a 12 mesi fa. Buone notizie, infine, dal prezzo dello sfuso, segnalato in crescita (900-1050 euro/hl) di oltre il 15% sul pari periodo dello scorso anno.

Meno statunitensi, inglesi, brasiliani, canadesi, australiani; più europei – tedeschi, belgi, olandesi – e soprattutto più italiani. Cambiano i fattori ma non il prodotto: il turismo a Montalcino torna dopo solo un anno agli stessi livelli pre-covid, un pieno regime nel borgo medievale e tra le aziende di vino della Val d’Orcia (patrimonio Unesco) da oltre 100mila presenze nei 4 mesi estivi e una ripresa sulle presenze 2020 che sfiora il +60%. Lo rileva – il primo giorno del trentesimo Benvenuto Brunello – il Consorzio del vino Brunello di Montalcino, che ha elaborato i dati provvisori del Servizio regionale di statistica sulle presenze giugno-settembre (escluse le locazioni) da cui emerge una autentica riscoperta della campagna toscana montalcinese da parte degli italiani. Un risultato, nel feudo del vino più conosciuto in Italia (fonte: sondaggio Wine Intelligence), in controtendenza rispetto alle presenze turistiche italiane dell’ultima estate, che accusano ancora, secondo Enit/Isnart, un gap importante rispetto ai numeri registrati nel 2019.

E allora…

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