Mag 30, 2021

I Pinot Neri “sartoriali” di Barbaterre

Nelle terre che un tempo appartenevano a Matilde di Canossa quattro vini che l’azienda cura ogni anno con grande minuzia 

La sua casa è naturalmente la Borgogna e in Italia siamo abituati a berne di molto buoni in Trentino-Alto AdigeVeneto, Oltrepò Pavese, Friuli, e perché no, anche in Toscana. Ma il Pinot Nero, vitigno elegante e non facile da allevare, ha trovato casa anche sulle colline da cui sfilano gli appennini tosco emiliani, tra Parma e Reggio Emilia, nelle terre che furono il regno di Matilde di Canossa, precisamente a Barbaterre, la biocantina oggi di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo, che l’hanno acquisita nel 2017 e che si trova a Quattro Castella (RE). Quando venne fondata nel 2002 da un grande amante di Champagne i rilevamenti del suolo evidenziarono subito che un vitigno internazionale e adattabile come il Pinot Noir era perfetto per l’argilla saponosa che caratterizza questi terreni. E oggi Franco e Maria Grazia portano avanti la filosofia con cui è nata l’azienda, rispetto della natura e produzione di vini fedeli al territorio, dando ampio risalto al Pinot Nero, inusuale ma ottimo interprete di questo terroir. 

I 5 ettari di vigneto di Pinot Nero si collocano su terreni che vanno dai 330 ai 400 metri di altezza, in una zona soleggiata e ventilata con esposizione quasi completamente a Sud, e ricchi di calcare, che contribuisce a dare freschezza e vivacità ai vini, con venature gessose e ridotta presenza di scheletro. La forte pendenza del terreno, che in alcuni casi arriva anche al 30%, favorisce il drenaggio delle acque. Gli impianti hanno tra i 15 e i 20 anni, la forma di allevamento è il Guyot semplice, per quelle zone dove il terreno è più povero di elementi nutritivi, e Guyot doppio in presenza di un substrato più ricco.

Dalle uve di Pinot Nero l’azienda produce quattro vini: tre Metodo Classico dal lungo affinamento sui lieviti, declinazioni del mosto fiore, “Blanc de Noirs”, “Marandalé” e “Rosé”, e “Pèder”, rosso fermo affinato in legno grande per almeno 18 mesi. “Le nostre declinazioni del Pinot, come tutti i nostri vini, sono piena espressione delle infinite potenzialità del territorio reggiano dove si trovano la cantina e i vigneti – ha spiegato Maria Grazia Lugo crediamo che i nostri vini siano opere sartoriali, frutto di una costante attenzione che va dalla cura della vigna alla maestria della vinificazione, per una produzione ricercata e su misura, con l’assidua e costante presenza di Franco Garzotti”.

“Blanc de Noirs”, Metodo Classico con sosta sui lieviti di almeno 36 mesi, nasce dalla selezione dei migliori grappoli provenienti da vigneti di media collina. “Rosé” è la versione rosata del Pinot Nero di Barbaterre, affinato almeno 36 mesi sui lieviti e prodotto solo nelle migliori annate. “Marandalé” è un Blanc de Noirs Millesimato con affinamento di 60 mesi, il cui nome vuole essere un omaggio ai figli di Grazia e Franco: Marco, Andrea e Alessandra. Infine, “Pèder”, “il padre” nel dialetto reggiano, un vino che mantiene inalterati i tratti propri del Pinot Nero facendoli incontrare con le caratteristiche del luogo.

E allora…

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