Nov 08, 2023

I macerati

Orange wine, ambrati, un po’ di chiarezza sulla tecnica che rende i bianchi longevi e sofisticati

Oggi ci dedichiamo un po’ ai vini bianchi. Perché alcuni sono più complessi di altri? Perché alcuni possono essere adatti all’invecchiamento e altri sono invece solo da bere subito o entro poco tempo? 

La risposta non è semplice e come in quasi tutto ciò che riguarda il mondo del vino, dipende da tanti fattori e variabili. In primo luogo, dal tipo di vitigno, ognuno ha le sue caratteristiche, così come dal terreno in cui viene allevato e dal clima della regione in cui cresce; poi c’è da tenere presente come viene prodotto, il tipo di affinamento, se fa o meno dei passaggi in legno e per quanto tempo o solo acciaio; insomma ci sono davvero tante cose che possono essere decise in cantina e in vigna, a seconda del vino che poi si vuole ottenere.

Ma dedichiamoci a una tecnica che viene usata per quei bianchi che risultano più “sofisticati”, di carattere, con una loro personalità, insomma. Sto parlando della “macerazione pellicolare” che viene applicata soprattutto a quei bianchi che poi sono adatti anche a invecchiare, quasi al pari di un rosso. 

È un processo di vinificazione mirato a estrarre il maggior numero di sostanze dalle bucce degli acini, aromi intensi soprattutto, con una macerazione di alcune ore a temperatura fresca controllata, per evitare che poi alcune sostanze risultino sgradevoli e vadano troppo ad alterare le qualità del vino. Nella vinificazione in rosso è la normalità durante la fermentazione del mosto ma in quella in bianco fino a qualche anno fa era molto raro che le bucce non venissero subito separate, per evitare tannini e coloranti nel mosto. È dagli anni ’80 però che è tornato di moda fare esperimenti anche con i bianchi e dopo questa breve macerazione a temperature fresche si procede con la pressatura e la fermentazione.

Il risultato è un vino molto profumato, deciso e longevo. Inoltre cambia un po’ anche il colore del vino, che diventa di sfumature molto particolari. Da qui anche il nome  “Orange Wine”, proprio per il colore che tende all’arancione  dopo il contatto prolungato con le bucce e l’intensità del sorso che regalano. Alcuni li definiscono “ambrati”

Ma quanto dura il processo di macerazione per i bianchi? Di solito poche ore, alcuni arrivano a 24, i più audaci si spingono oltre. I vini macerati sono prodotti in particolare nel Nord Est, riprendendo antiche tecniche di vinificazione in anfora in cui il contatto con le bucce durava a lungo (soprattutto in Georgia).

Per avere un’idea della macerazione in rosso, bisogna considerare che in media il tempo in cui le bucce restano in contatto con il mosto è di circa 15 giorni, una settimana per rossi leggeri e delicati e anche un mese per quelli più complessi e strutturati. 

Lo sapevate? Io sto apprezzando sempre di più i macerati, hanno una loro bella identità.

E allora…

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